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ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN SEZIONE DI FROSINONE ETS-APS

Chi siamo

L’associazione Italiana Persone Down sezione di Frosinone Onlus, di seguito AIPD Frosinone, con sede in Pontecorvo Via San Giovanni Battista, snc, è figlia di una grande organizzazione, l’AIPD Nazionale che nasce il 2 gennaio 1979 da un piccolo gruppo di famiglie con il nome di Associazione Bambini Down (A.B.D.). Nel 1982 nasce la prima Sezione AIPD nella città di Viterbo. Oggi le Sezioni sono 55 in tutta Italia.

In questi anni l’Associazione cresce e si fa conoscere in tutta Italia. La sezione di Frosinone nasce nel Dicembre del 2015, con il proposito di essere un punto di riferimento per il Frusinate. L’Associazione si propone di diffondere corrette informazioni sulla sindrome di Down; di favorirne Io sviluppo attraverso percorsi di educazione all’autonomia; di promuoverne la piena integrazione in tutti gli ambiti: sociale, scolastico e lavorativo. L’AIPD Frosinone inizia la sua opera educativa attiva a partire dall’ottobre del 2016 con un gruppo di giovani adulti in età compresa tra i 20 -40 anni, che prende il nome di ATL (Agenzia del Tempo Libero).

L’ Agenzia del Tempo Libero si propone come progetto rivolto alle persone con Sindrome di Down e patologie affini che pur non avendo avuto la possibilità di sperimentarsi in precedenza in un percorso triennale di educazione all’autonomia hanno avuto l’occasione di provare a recuperare alcuni elementi di autonomia sociale nelle attività che si sono venute a costituire nei vari incontri della durata di tre ore.

In breve tempo AIPD Frosinone instaura una serie di collaborazione con enti del territorio al fine di migliorare la vita delle Persone con sdD, ma soprattutto proponendosi al territorio come una realtà. In breve tempo, grazie ad un lavoro di divulgazione istituzionale, con il supporto e l’assistenza della Area Nazionale, AIPD Frosinone inizia a prendere parte a progettazioni Nazionali, eventi sociali ect. Il numero dei partecipanti ai corsi si è elevato e per questo è stato possibile istituire corsi divisi per fasce d’età con azioni educative e obiettivi diversificati.

Attualmente oltre ATL sono state attivate le seguenti iniziative:

  • CLUB (15-22 anni) che offrono ai ragazzi la possibilità di acquisire nuove competenze per un pieno inserimento sociale e una vita indipendente, prerequisiti anche per il mondo del lavoro.
  • ESPLORATORI è un progetto che offre ai ragazzi la possibilità di acquisire nuove competenze per un pieno inserimento sociale e una vita indipendente, prerequisiti anche per il mondo del lavoro. I ragazzi, infatti, attraverso una metodologia teorico-pratica ben precisa, imparano ad avere un corretto e sicuro comportamento stradale, a gestire l’uso del denaro, ad acquistare nei negozi, ad utilizzare servizi e mezzi di trasporto. Frequentano i corsi una volta a settimana organizzati in piccoli gruppi in un clima ricreativo e gratificante in cui si sentono protagonisti. Parallelamente vengono coinvolti anche i genitori per crescere insieme ai figli e riflettere su tale esperienza. È necessario però considerare che autonomia non è fare tutto da soli, è integrare le proprie competenze con quelle degli altri, vuol dire, quindi, assumere nuove abilità, ma anche la capacità di chiedere aiuto e la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse.
  • GIOCHIAMO E CRESCIAMO INSIEME, il progetto che pone l’attenzione alle famiglie con bambini dai 3 ai 8 anni con la sindrome di Down e non vuol essere un percorso nel quale il “FARE” sia vissuto non come un dovere per agire, ma un aiuto nel quale attraverso il “Gioco” si impara a stare insieme, a riconoscersi nel gruppo dei coetanei e a dare spunti di piccole autonomie che possono essere una base per propria crescita personale e sociale. Dal terzo anno di vita per tutti i bambini le interazioni con i coetanei si fanno più ricche ed importanti poiché stimolano la crescita e l’identificazione, dal porte del bambino con la sindrome di Down possono essere molto frequenti, soprattutto dal quarto anno, diventando di larga diffusione attività di imitazione e cooperatività (fare insieme qualcosa), in questa fase della loro vita si rilevano capaci di giochi sociali, simbolici come quello della “casetta” ed altri in cui si imitano dei mestieri, come i parrucchieri ect.

Dopo il quarto anno queste capacità imitative e simboliche aumentano e diventa importante la sfera della comunicazione (ossia linguaggio verbale, ma soprattutto espressivo) e linguaggio sociale, per questo l’interazione attiva diventa importante. Nell’interazione con gli altri, con un gruppo nel quale ci si riconosce, il bambino con la sindrome di Down viene stimolato a una maggiore comunicazione ed interattiva, nell’attività ludica egli trova un’opportunità nel quale si può esprimersi e accrescere la propria auto stima nel successo dello svolgimento dell’attività.

Tutti i gruppi su elencati si incontrano una volta a settima per la durata di 3 ore circa. Il team educativo Si incontra mensilmente per stilare una programmazione progettuale e valutare le problematiche emerse per “cucire” su ogni frequentante un azione mirante a tirare fuori il potenziale. Inoltre, si sono aperti centri di ascolto di gruppo a sostegno delle famiglie e sportelli di orientamento per le pratiche burocratiche, sanitarie e psico-pedagogiche per sostenere e accompagnare neo genitori o altro.

La mission

Lo scopo dell’Associazione è quello di dare voce alle esigenze e alle problematiche delle persone con Trisomia 21 (meglio conosciuta come Sindrome di Down) e dei loro familiari. Siamo del parere che per migliorare la qualità di vita delle persone Down sia indispensabile il contributo di tutta la società ed in particolare dell’ambiente da loro frequentato più da vicino. Per questo la nostra associazione si propone di favorire, sul territorio del frusinate, l’inserimento delle persone Down nei contesti scolastici, sociali e lavorativi, attraverso la promozione di attività culturali, formative, sportive, ricreative, ludiche. La nostra azione educativa parte già dall’accoglienza e accompagnamento dei neo-genitori spaventati dalla nuova situazione che appare insormontabile. L’idea è quella di far passare il messaggio che non si è di fronte ad una “mancanza” ma una “risorsa” da scoprire ed accompagnare in un cammino educativo di crescita su tutti i fronti sia culturali che sociali.

Il contesto operativo

L’Associazione Italiana Persone Down sezione di Frosinone ETS-APS, AIPD Frosinone, opera nel Territorio da oltre 5 anni ed ha portato avanti diversi discorsi importanti. Il raggio d’azione è la strada. Il lavoro che gli educatori impiegati svolgono, non è in una struttura chiusa o meri laboratori manuali/ludici fine a se stessi, bensì i gruppi, che vengono gestiti, sono operanti nella “giungla” cittadina per dare al ragazzo le basi pratiche per un autonomia di orientamento spazio/tempo che prospetti una buona dose di indipendenza. Inoltre, come Associazione organizziamo attività culturali, artistiche e ricreative di interesse sociale, anche editoriali, di promozione e diffusione di una visione diversa di questo mondo speciale.

Il legame con i soci-famiglia sono importanti, ma solo con lo scopo di offrire alle persone “speciali” sostegno psicologico, accompagnamento burocratico e sanitario per l’assistenza medica. I progetti in atto mirano prevalentemente all’autonomia dei ragazzi a partire dall’età prescolare e fino al supporto all’età adulta.

La progettazione

I progetti che si vogliono e si vorrebbero continuare ad attivare, prendono nome di corsi all‘autonomia che si rivolgono a individui preadolescenti (10-15 anni), cosiddetto gruppo degli ESPLORATORI, e ad adolescenti, cosiddetto CLUB (15-22 anni) che offrono ai ragazzi la possibilità di acquisire nuove competenze per un pieno inserimento sociale e una vita indipendente, prerequisiti anche per il mondo del lavoro. I ragazzi, infatti, attraverso una metodologia teorico-pratica ben precisa, imparano ad avere un corretto e sicuro comportamento stradale, a gestire l’uso del denaro, ad acquistare nei negozi, ad utilizzare servizi e mezzi di trasporto. Frequentano i corsi una volta a settimana organizzati in piccoli gruppi in un clima ricreativo e gratificante in cui si sentono protagonisti. Parallelamente vengono coinvolti anche i genitori per crescere insieme ai figli e riflettere su tale esperienza.

Ovviamente tutto ciò avviene con l’aiuto e la guida di operatori specializzati, opportunamente formati. È necessario però considerare che “autonomia non è fare tutto da soli, è integrare le proprie competenze con quelle degli altri”, vuol dire, quindi, assumere nuove abilità, ma anche la capacità di chiedere aiuto e la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse.

Aspetti essenziali del progetto sono il senso della scoperta, della curiosità dell’indagare la realtà, la natura, la città, sperimentare il mondo sempre più autonomi.

Per tutto l’anno i ragazzi saranno degli esploratori con Io scopo di svolgere delle Riunioni degli esploratori (attività di preparazione all’uscita) e alle Missioni per scoprire luoghi diversi della città in modo pratico. Gli esploratori si riuniscono un giorno alla settimana (piccolo gruppo di incontro massimo 6 persone con presenza di figure educative in rapporto 1/2 o 1/3). Ogni gruppetto si incontra intorno ad un tema “esploriamo la città” e si propone ai ragazzi di fare delle vere e proprie “missioni” per scoprire la città. Ogni missione viene preparata in un primo incontro in sede e realizzata nell’incontro successivo. Gli esploratori hanno il compito di fare un reportage della missione, quindi fare delle foto che in seguito attaccheranno sulla “bacheca degli esploratori”.

Gli obiettivi

Gli obiettivi che si vuole proseguire, soprattutto per la fascia di età preadolescenziale e adolescenziale considerata la più delicata sia per Io sviluppo psico-fisico in atto, sia per il percorso scolastico che volge spesso al termine segnando per molti giovani SD un momento di confronto con se stessi accompagnato spesso da un senso di solitudine, sono:

  • favorire il passaggio dal mondo adolescenziale a quello adulto;
  • acquisire competenze utili nella vita di tutti i giorni;
  • costruire la propria identità adulta.

Le attività proposte sono incentrate su 5 aree educative individuate come fondamentali per un’educazione all’autonomia esterna:

  • Comunicazione: i ragazzi sono stimolati a chiedere informazioni, a fornire i propri dati personali, a sapere usare i telefoni, sia come mezzi per raggiungere ciò che desiderano, sia per potere chiedere aiuto in caso di difficoltà.
  • Orientamento: i ragazzi sono sollecitati a porre la giusta attenzione nel guardarsi intorno in modo consapevole. Perciò sarà potenziata la capacità di leggere e seguire indicazioni stradali, individuare punti di riferimento, leggere i nomi delle strade, riconoscere le fermate degli autobus, dei taxi.
  • Comportamento stradale: fondamentale per l’autonomia esterna è l’assunzione di comportamenti adeguati che permettano di muoversi da soli facendo attenzione agli attraversamenti stradali, ai segnali pedonali.
  • Uso del denaro: l’utilizzo consapevole del denaro permettere ai ragazzi, attraverso determinate strategie, di riuscire a fare piccoli acquisti personali in modo autonomo. L’obiettivo è quello di imparare a riconoscere e conteggiare i vari tagli di denaro, leggere i prezzi, comprendere quando si deve ricevere il resto e in che quantità.
  • Uso dei servizi: importanza di riconoscere ed utilizzare adeguatamente i negozi di uso comune ed i servizi; per esempio l’uso degli uffici pubblici, dei trasporti, e di alcuni luoghi di divertimento.

Tuttavia, nel corso degli anni, e a fronte di numerose esperienze, sono stati implementati ulteriori progetti, la cui visione è possibile seguendo questo link.